0f5d33268eaf4437a92df348787eb438 Assemblea Italia: 2012

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giovedì 4 ottobre 2012

MUOS

Il Mobile User Objective System (MUOS) è un sistema di comunicazioni satellitari(SATCOM) ad altissima frequenza (UHF) e a banda stretta composto da cinque satelliti uno per ognuna delle quattro stazioni di terra, più uno di riserva. Il MUOS è gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è ancora nella sua fase di sviluppo e si prevede la messa in orbita dei cinque satelliti tra il 2010 ed il 2013. Tale sistema sarà funzionale alla coordinazione delle forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo, utilissimo per coordinare guerre di dimensioni mondiali.

Le basi MUOS nel pianeta non sono altro che delle antenne fortificate ''ripetitori UHF'' e si trovano in Australia nelle Hawaii in Virginia (in aree desertiche) e in Sicilia (a 2 km da Niscemi).

Ogni militare USA di terra mare o aria avrà la possibilità di mettersi in contatto con ogni altro militare USA, in qualsiasi punto del pianeta, grazie a queste potentissime antenne, anche se poche (solo 4 in tutto il globo) hanno potenza sufficiente per coprire l'intero pianeta, grazie all'altissima frequenza UHF pari a 300 MHz o 3 GHz del sistema SATCOM.

Il MUOS entrerà in funzione nel 2015, controllerà il funzionamento dei droni che partiranno dalla basi di Sigonella e Trapani Birgi in Sicilia.

Ovviamente l'ennesima l'invasione militare USA del territorio nazionale italiano nonché l'esproprio di parte di esso ha mobilitato le proteste di molti siciliani, per non parlare dei pericolosi e scontati danni alla salute umana e agli ecosistemi naturali, che preoccupano non poco la popolazione sicula ma non le autorità siciliane e nazionali, i media non fanno eccezione e vivono la cosa con insana e pericolosa indifferenza.

Secondo una denuncia di 2 studiosi del Politecnico di Torino (Zucchetti e Coraddu) l'entrata in funzione dei trasmettitori del MUOS avrà come conseguenza un incremento del rischio di contrarre vari tipi di disturbi e malattie, tra cui alcuni tumori del sistema emolinfatico, come evidenziato in numerosi studi epidemiologici".


Non trascurabile è l'aspetto puramente bellico oltre che quello ambientale e salutare, nel futuro la Sicilia e l'Italia tutta potrebbero trovarsi nel ruolo di protagonisti passivi e inconsapevoli di conflitti che non riguardano ne il Bel Paese ne la NATO, ma solo gli Stati Uniti d'America.

Nonostante il cinismo istituzionale, non si ferma la protesta! che non è affatto sporadica e disorganizzata, ma al contrario i militanti organizzati in associazioni trovano consensi e associati, pronti a diffondere il messaggio di non belligeranza tra i cittadini, le istituzioni democratiche e quelle burocratiche.
L'associazione nata ad hoc per fronteggiare queste assurdità contemporanee è il Movimento No MUOS, assistito non solo moralmente ma anche praticamente da movimenti più vecchi e esperti come i No Ponte, i No TAV e svariate associazioni ambientaliste che portano competenze partecipazione e militanti alla causa.  Guarda il video
   

lunedì 1 ottobre 2012

Imposte e fuga dei capitali

L'imposta fiscale può essere discriminatoria‭! ‬in passato i redditi da capitale venivano discriminati a vantaggio dei redditi da lavoro dipendente per motivi facilmente intuibili,‭ ‬oggi vale il netto contrario‭!

I redditi da capitale vengono tassati attraverso un regime agevolato di sostituzione d'imposta alla fonte con ritenuta di acconto pari al‭ ‬20%,‭ ‬per i titoli del debito pubblico del‭ ‬12,5%‭ ; ‬i redditi da lavoro vengono tassati con un regime ordinario,‭ ‬progressivo,‭ ‬personale e fanno parte della base imponibile IRPEF con aliquote decisamente più alte,‭ ‬oltre il‭ ‬43%.

Una simile follia è giustificata dall'eventuale fuga dei capitali che ci sarebbe se le aliquote sui redditi da capitale fossero più alte di quelle degli altri paesi.‭

È evidente che un sistema razionale che mira al benessere collettivo applica le imposte in modo progressivo‭ (‬chi ha di più paga di più.‭ ‬art‭ ‬53‭ ‬Cost.‭)‬,‭ ‬e personale‭ (‬modellate in ragione dei bisogni del contribuente‭)‬.‭  ‬Il regime utilizzato per i redditi da capitale cioè la sostituzione d'imposta esclude tali redditi dalla base IRPEF,‭ ‬di conseguenza il sistema non tiene conto delle esigenze personali e familiari dei contribuenti,‭ ‬inoltre ignora completamente gli articoli costituzionali‭ ‬2‭ (‬solidarietà economica‭)‬,‭ ‬3‭ (‬uguaglianza tributaria‭)‬,‭ ‬e‭ ‬53‭ (‬capacità contributiva‭)‬.

UN'INVERSIONE DI TENDENZA È ASSOLUTAMENTE POSSIBILE SENZA RIPERCUSSIONI NEGATIVE SULLA FUGA DEI CAPITALI CAMBIANDO REGIME TRIBUTARIO.‭

Il regime tributario adottato genera la fuga dei capitali‭! ‬e ora vediamo il perchè:

LA TASSAZIONE PUÒ ESSERE:
    ORDINARIA prevede che tutti i redditi confluiscano nella base imponibile IRPEF.‭ 
    SOSTITUTIVA si ha quando un reddito che dovrebbe rientrare nel cumulo irpef,‭ ‬per esigenze varie sfugge a tale cumulo,‭ ‬prevede una ritenuta di acconto alla fonte,‭ ‬si applica un'aliquota più bassa,‭ ‬è agevolatila.‭ ‬Es.‭ ‬la banca che deve pagare gli interessi ai correntisti,‭ ‬applica il‭ ‬20%‭ ‬di aliquota d'imposta e paga al correntista gli interessi al netto dell'imposta,‭ ‬la quale viene versata allo stato.‭ ‬Così tali redditi sono tassati al‭ ‬20%‭ ‬mentre i redditi da lavoro possono superare il‭ ‬43%.‭ 

ORDINARIA
Citando solo le peculiarità qui interessate,‭ ‬essa prevede che tutti i redditi che compongono la base imponibile IRPEF vengano tassati ovunque prodotti evitando i casi di doppia tassazione.‭ ‬Un ottimo esempio è quello di Valentino Rossi il quale fu accusato di aver pagato le imposte solo nei paesi dove quel reddito venne prodotto,‭ ‬il risultato fu che dovette pagare in Italia la differenza tra le aliquote estere‭ (‬più basse‭) ‬e quelle italiane‭ (‬più alte‭)‬,‭ ‬più sanzioni e interessi passivi.‭ ‬Con questo regime non basta lavorare all'estero per pagane meno imposte sul lavoro,‭ ‬l'unico modo di sfuggire alle soffocanti imposte Italiane è emigrare e non avere più nulla a che fare con il Bel Paese.

SOSTITUTIVA:
Nel momento in cui le aliquote d'imposta sul reddito da capitale superano quelle degli altri paesi si ha una fuga di capitali,‭ ‬poiché portare i capitali in banche con sede legale in paradisi fiscali significa assoggettarli alle loro aliquote,‭ ‬il reddito prodotto viene pagato da quelle banche‭ (‬sostituto‭) ‬ai capitalisti‭ (‬sostituiti‭) ‬al netto delle imposte‭ (‬sostituzione totale d'imposta‭)‬,‭ ‬cioè già tassato,‭ ‬poichè la sostituzione è totale lo stato italiano non può più pretendere nulla.

Il reddito da capitale è privilegiato rispetto al reddito da lavoro dipendente nonostante i capitalisti siano meno vulnerabili alle avversità economiche.‭ ‬Per invertire questa tendenza senza ripercussioni basterebbe inserire il reddito da lavoro dipendente nel cumulo IRPEF,‭ ‬cioè assoggettarli a tassazione ordinaria,‭ ‬così facendo tali redditi verrebbero tassati in Italia ovunque prodotti,‭ ‬per i capitali non avrebbe senso fuggire all'estero,‭ ‬poichè una volta pagati gli interessi al lordo delle imposte questi confluirebbero nel cumulo irpef,‭ ‬sarebbero personali e progressivi come la Costituzione imporrebbe.‭ ‬L'unico modo per i capitalisti di sfuggire alle aliquote italiane sarebbe quello di emigrare definitivamente dall'Italia.

Non esiste una chiara volontà di agevolare il reddito da lavoro a svantaggio di quello da capitale,‭ ‬i governi usano la poco credibile scusa della fuga dei capitali del conseguente danno per l'intera collettività,‭ ‬invece basterebbe solo cambiare regime tributario,‭ ‬e considerare il reddito da capitale alla pari degli altri.‭ ‬L'attuale regima rappresenta un disincentivo al lavoro poiché lo rende meno conveniente dell'impiego finanziario del capitale,‭ ‬avvantaggia creditori e speculatori e svantaggia lavoratori di ogni ordine:‭ ‬lavoro dipendente,‭ ‬lavoro autonomo e attività imprenditoriale.‭  

      



lunedì 9 luglio 2012

Speculazione e ‬sistema salva Stati ESM

  •    Che cosa è la speculazione‭?
Letteralmente speculare vuol dire‭ ''‬prevedere il futuro‭''; ‬lo speculatore è uno scommettitore.‭ ‬Se io prevedo che la partita di calcio Italia vs Germania finirà‭ ‬2-1‭ ‬posso scommettere in favore degli azzurri,‭ ‬allo stesso modo se riesco a prevedere il prezzo di attività reali o finanziarie posso speculare in diversi modi:
  1. Speculazione a rialzo.‭ ‬Se prevedo che un titolo‭ (‬ad es.‭ ‬del debito pubblico‭) ‬domani si apprezzerà,‭ ‬lo compro oggi per rivenderlo domani,‭ ‬guadagno sulla differenza di valore in conto capitale.‭
  2. Speculazione a ribasso. Se prevedo che un titolo domai si deprezzerà e lo possiedo, posso vendere oggi e ricomprare domani. se non lo possiedo, posso vendere allo scoperto oggi (cioè vendere ciò che non si ha), riacquistare domani e chiudere la mia posizione, come nel primo caso guadagno sulla differenza di prezzo nei 2 istanti temporali.   
  3. Con derivati. la speculazione con derivati garantisce una leva finanziaria enorme, le possibilità sono tante e tali da non poter essere spiegate tutte qui. Consideriamo  solo il caso italiano; Le banche d'affari che più di altre si interessano all'Italia sono JP Morgan e Doich Bank, esse speculano con derivati, i CDS (credit default swap) che possono essere definiti come una sorta di assicurazione sul credito. Queste 2 banche prima comprano tanti titoli italiani, cosi tanti da riuscire a da sole ad influenzare il loro prezzo, sottoscrivono su di essi i CDS per tutelarsi dal rischio d'insolvenza (rischio scarso o nullo), in fine vendono grandi quantità di titoli italiani facendone diminuire la domanda e il prezzo, la rischiosità  e i tassi d'interesse di quei titoli aumentano, e se aumenta il rischio aumenta anche il valore del dell'assicurazione su quel rischio (credit default swap), questo aumento di valore rappresenta il guadagno da speculazione con CDS.  

  • ‎    Come si comporta il sistema di aiuti europeo?
La speculazione fa aumentare i tassi d'interesse che pagano gli stati‭ (‬o meglio noi tutti‭)‬.‭ ‬Se uno stato entra in difficoltà,‭ ‬di solito la BCE‭ (‬Banca Centrale Europea‭) ‬immette liquidità,‭ ‬da aiuti finanziari alle banche commerciali che hanno troppi titoli di quello stato.‭ ‬Questa liquidità viene usata per comprare altri titoli del debito di quello stato,‭ così facendo‬ aumenta la domanda e diminuiscono i tassi d'interesse e il famoso spread.‭ ‬Ma è un successo di brevissimo periodo,‭ ‬perché nulla arriva all'economia reale,‭ ‬con nuova liquidità e nuovi titoli riparte la speculazione e tutto ritorna come prima,‭ ‬sia i tassi d'interesse sia il famoso spread ritornano a livelli preoccupanti.‭ ‬QUESTO È UN SISTEMA PERVERSO CHE SI AUTO ALIMENTA.‭

  • ESM Meccanismo Europeo di Stabilità:
A artire da luglio‭ ‬2012‭ ‬L'ESM avrà sede a Lussemburgo.‭ ‬Il fondo emetterà prestiti a paesi in difficoltà ma a condizioni severe,‭ ‬previste sanzioni per gli stati che non dovessero rispettare le scadenze di restituzione.
Il fondo sarà gestito dal Consiglio formato dai ministri finanziari dell'area euro.
L'ESM emetterà titoli‭ (‬con la garanzia dei paesi dell’area euro,‭ ‬in proporzione alle rispettive quote di capitale nella BCE‭) ‬e potrà acquistare titoli di stati dell’euro zona sul mercato primario e secondario.‭ ‬È previsto l'appoggio anche delle banche private nel fornire aiuto agli stati in difficoltà.‭ ‬L'operato dell'ESM,‭ ‬i suoi beni,‭ ‬averi,‭ ‬ovunque si trovino e chiunque li detenga,‭ ‬dovranno avere immunità da ogni forma di processo giudiziario.‭ ‬Nell'interesse dell'ESM,‭ ‬tutti i membri del personale dovranno essere immuni da procedimenti legali in relazione ad atti da essi compiuti nella loro veste ufficiale e godranno dell'inviolabilità nei confronti dei loro atti e documenti ufficiali.
Questo sistema non è altro che il vecchio sistema istituzionalizzato‭  ‬e inasprito,‭ ‬ha già dimostrato di essere fallimentare,‭ ‬non risolve i problemi dei paesi,‭ ‬alimenta la speculazione,‭ ‬aumenta l'indebitamento e limita la sovranità popolare, inoltre pone i suoi agenti al di sopra della legge e ciò mette i brividi.

  •  In conclusione:
Molti economisti hanno suggerito una via alternativa alla politiche dell'austerità e degli aiuti perversi, essa consiste nel bypassare le banche commerciali. Se il problema è il debito, la BCE non farebbe prima a concedere gli aiuti direttamente agli stati in difficoltà o sotto forma di prestito a tasso agevolato o addirittura sotto forma di finanziamento a fondo perduto. Escludendo le banche commerciali si risolverebbe in buona parte il problema della speculazione, e degli alti tassi d'interesse. La BCE al momento presta alle banche commerciali denari a tassi inferiori all'1% L'Italia oggi paga tassi superiori al 6, se la BCE prestasse a queste condizioni direttamente al governo italiano risparmieremmo miliardi di €. C'è da sottolineare che queste politiche sono pericolose perché inflazionistiche.        



mercoledì 13 giugno 2012

No TAV


Complessivamente le manovre valgono 81,2 miliardi di euro a regime (anno 2014), 48,3 miliardi di euro nel 2012. Di questi 81,2 miliardi, il 74% dipende da manovre del governo Berlusconi, il 26% dal governo Monti.
La pressione fiscale è aumentata nel 2012 del 2,39%, nel 2013 la pressione fiscale salirà del 3,1% nel 2014 la pressione fiscale aumenterà del 3,1%. Probabilmente i dati reali sono molto più gravosi, visto che in questi calcoli non si tiene mai conto ti tutte le forme tributarie.
Come se non bastasse il 2 Marzo 2012  i leader dei 25 Paesi europei hanno firmato l’accordo che aumenta la sorveglianza sulle politiche di bilancio nell’Eurozona. D’ora in poi Paesi saranno obbligati ad inserire nelle rispettive costituzioni il principio del pareggio di bilancio. Anche se secondo i vertici dell'Eurozona non saranno necessarie nuove manovre correttive, almeno per l'Italia, tuttavia ciò è molto difficile da credere sopratutto visto l'andamento crescente degli interessi sulle nostre passività.
A fronte di quanto detto sembra incredibile che si instauri una vera e propria guerra contro la popolazione per la costruzione di opere inutili e estremamente costose, in dettaglio:

I costi della TAV a carico dell’Italia, per la parte di collegamento fino a Torino, secondo l’Unione Europea (2010) ammontano a 35 miliardi di euro, a carico dell’Italia, escludendo una grande varietà di opere connesse, quale il raccordo al nodo torinese, infrastrutture per ospitare i lavoratori e decine di opere sussidiarie che un cantiere di 20 anni comporterebbe.
Praticamente quanto 2 manovre finanziarie.
Attenendoci all’esperienza italiana delle linee ad alta velocità, le spese della Roma-Firenze sono cresciute di 6,8 volte rispetto ai preventivi, quelle della Firenze-Bologna di 4 volte, quelle per la Milano-Torino di 5,6 volte. Stiamo parlando di dati ufficiali, ben noti, e sui quali la stessa magistratura sta cercando risposte.
I costi della militarizzazione della valle di Susa ammontano a mezzo miliardo di euro.

Ridicolo chiedere sacrifici ai cittadini quando si buttano via così miliardi pubblici.

1° CAMPEGGIO STUDENTESCO NO TAV DAL 15 AL 20 GIUGNO

11° campeggio non TAV

martedì 22 maggio 2012

La finanziarizzazione delle calamità naturali: nuova frontiera della speculazione, “made” Mario Monti.



Fortuna che il terremoto è arrivato in tempo! Altrimenti gli abitanti sfollati dell’Emilia Romagna avrebbero trovato tutti un brutto scherzetto. Solo qualche mese di ritardo e lo Stato non avrebbe in nessun modo finanziato la ricostruzione delle città e dei paesi distrutti dal sisma. Questo terremoto, nella speranza che non ce ne siano altri, passerà alla storia come l’ultima volta in cui lo Stato Italiano interverrà economicamente e strutturalmente a supporto delle comunità devastate da calamità naturali. Così è scritto, infatti, nel recente decreto di riordino del sistema della Protezione Civile (DECRETO-LEGGE 15 maggio 2012 , n. 59. Link 
Il decreto, in sintesi, prevede due importanti novità: 1) in caso di calamità naturale il Governo interviene con il sistema delle ordinanze proclamando lo stato d’emergenza per un massimo di 60 giorni, e con una possibile proroga di altri 40 giorni; 2) la ricostruzione delle singole abitazioni distrutte dall’evento calamitoso sarà a carico dei proprietari. Sembra assurdo ma è così.
L’austero “rigore”, cieco e freddo, non si piega nemmeno di fronte ai disastri. La domanda, dunque, giunge spontanea: come farà chi ha perso tutto a sostenere, soprattutto in un periodo di crisi, la ricostruzione della propria abitazione o della propria attività lavorativa? Semplice, attraverso un’assicurazione! Così i conti pubblici saranno in salvo e, contemporaneamente, le società finanziarie avranno a disposizione un ulteriore flusso di liquidità proveniente dal pagamento delle polizze. Si dirà: ma se succede una disgrazia le società ci rimettono, poiché dovranno pagare i premi di assicurazione. A questo riguardo la soluzione più probabile (che verrà elaborata entro 90 giorni dall’emanazione del decreto con la redazione del regolamento attuativo) è la seguente: siccome non tutte le aree sono a rischio catastrofi, mentre altre lo sono parecchio, l’assicurazione su base volontaria creerebbe una disparità evidente tra chi abita in un luogo e chi in un altro; oltre a creare una disparità tra chi potrà permettersi un’assicurazione e chi no per motivi strettamente economici. Inoltre, le società di assicurazioni non firmerebbero mai una polizza assicurativa in una zona ad alto rischio, se non a fronte di una quota molto elevata. Dunque, assicurazione per tutti, indistintamente. Così le società finanziarie saranno ben felici di stipulare polizze assicurative, visto che comunque avranno la garanzia del profitto, mentre i cittadini (tutti, dal Piemonte alla Sicilia) si troveranno costretti a pagare un’altra tassa, che definire “occulta” è davvero troppo, per giunta non allo stato ma alle società di assicurazioni.
Dietro questi meccanismi, sostenuti dalle politiche del rigore, rischia di nascondersi, però, ben più di una semplice tassa. Il dispositivo più all’avanguardia, che va oltre e integra il sistema dell’assicurazione sia su base volontaria, sia quella obbligatoria, è quello (tanto per cambiare) dei derivati, già in uso negli Stati Uniti e in Giappone. In sostanza, si tratta di una scommessa che gli investitori fanno sulla probabilità di una catastrofe naturale in un determinato luogo. Tralasciando il meccanismo nel suo complesso, concentriamoci sulla sostanza. Gli investitori acquistano dei titoli ad hoc nei quali è contenuta una vera e propria scommessa che può essere sintetizzata in questo modo: se non si verifica l’evento calamitoso, gli investitori ricevono un rendimento sul capitale e una serie di pagamenti cedolari che li ricompenseranno per l'uso dei loro fondi o per l'esposizione al rischio sopportato.  Tuttavia, se si verifica  un evento catastrofico predefinito, gli investitori incorrono in una perdita di interessi, di capitale o di entrambi. In sostanza, al verificarsi dell’evento chi ha investito in questi titoli speciali perderà i propri soldi che andranno, dunque, per la ricostruzione dei luoghi distrutti, cioè solo e unicamente a quei soggetti che hanno sottoscritto un contratto di assicurazione (dunque non a tutti). Un meccanismo vertiginoso che consegna nelle mani delle società  finanziarie la gestione del finanziamento delle ricostruzioni post evento, garantendo a queste e agli investitori che di volta in volta vinceranno la “scommessa”, contemporaneamente, incredibili profitti creati sulla paura delle persone a rischio che, per evitare di trovarsi in mezzo ad una strada, si troveranno obbligate a stipulare un’assicurazione con la società finanziaria, la quale emetterà titoli che poi saranno acquistati da investitori sul mercato dei capitali.
L’introduzione normativa voluta dal governo Monti, dunque, oltre a privare le popolazioni di volta in volta colpite dalle catastrofi del sostegno economico, sdoganerà sicuramente tutte queste pratiche di finanziarizzazione che aggrediranno ulteriori spazi politici di movimento. Lo scenario che il neoliberismo ormai da anni ci propone è quello di “sbarcare il lunario da soli”, eliminare ogni idea di società, sradicare dal tessuto sociale i valori della condivisione e delle pratiche di solidarietà, della parità dei diritti e dell’eguaglianza sostanziale. E vuole farlo anche nel momento in cui è necessario essere uniti, cioè nel momento del bisogno, della catastrofe che distrugge il proprio territorio.
Spostando lo sguardo su una prospettiva “locale”, la nostra Messina (compresi i Peloritani e i Nebrodi) sarebbe sicuramente una di quelle aree a rischio nelle quali stipulare un’assicurazione diventerà una questione di vita o di morte. Infatti se Giampilieri è ancora a pezzi, nonostante la normativa attuale non fosse ancora in vigore all’epoca dell’alluvione, figuriamoci come sarebbe se fosse privata anche di quei pochi fondi che sono giunti per mettere in sicurezza la collina. E figuriamoci dove sarebbero oggi tutte quelle famiglie che ancora vivono negli hotel. Pensiamo a L’Aquila, pensiamo alla recente scossa in Emilia. Pensiamo a tutte le catastrofi avvenute in questi anni. Una tragedia sociale si abbatterà su ogni catastrofe naturale, aggravando gli effetti dannosi che queste comportano. Lo sfollato finirà di essere una categoria emergenziale per trasformarsi in una condizione esistenziale per migliaia e migliaia di persone impossibilitate a pagare un'assicurazione. Oppure, nel caso dell'assicurazione obbligatoria, saremo costretti a pagare le polizze a prescindere.
Riscoprire il proprio territorio come il luogo comune delle lotte diventa, dunque, necessario: è su base territoriale, prendendo in considerazione la situazione economica generale, che bisognerà evidenziare la potenziale nocività sociale di questo provvedimento. È su base territoriale che bisognerà sicuramente mobilitarsi per fermarli: le politiche del governo tecnico hanno, infatti, portato a compimento quel processo di abbandono dei territori, consegnati nelle mani dei general contractor, delle speculazioni edilizie e finanziare. Riprendersi la sovranità significa incidere innanzitutto a livello territoriale, mettendo a nudo le pratiche di devastazione e di abbandono che il governo dei banchieri sta mettendo in atto su commissione dei grandi potentati finanziari d’Europa e del mondo.


Il decreto
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