0f5d33268eaf4437a92df348787eb438 Assemblea Italia: L'augusto finanziamento dei partiti

Visualizzazioni totali

mercoledì 4 aprile 2012

L'augusto finanziamento dei partiti

Dall’abolizione del finanziamento al rimborso elettorale:

Il finanziamento pubblico ai partiti viene abolito nell’aprile del 1993 con il 90,3% dei voti espressi sul referendum radicale. Ma nel dicembre dello stesso anno viene “aggiornata” la legge sui rimborsi elettorali, definiti “contributo per le spese elettorali”, subito applicata tre mesi dopo, in occasione delle elezioni del 27 marzo 1994. Nel giro di pochi mesi, il rimborso è erogato in un’unica soluzione per un ammontare complessivo nella legislatura che tra, Camera e Senato, è pari a 47 milioni di euro. La stessa norma viene applicata in occasione delle successive elezioni politiche del 21 aprile 1996.
Nel 1997, con la legge recante: “Norme per la regolamentazione della contribuzione volontaria ai movimenti o partiti politici”, di fatto si reintroduce il finanziamento pubblico ai partiti.
All'atto della dichiarazione annuale dei redditi delle persone fisiche, ciascun contribuente può destinare una quota pari al 4 per mille dell'imposta sul reddito al finanziamento dei movimenti e partiti politici, senza poter indicare a quale partito. La data per l’erogazione in favore dei partiti viene fissata entro il 31 gennaio di ciascun anno. Per poterla applicare da subito, si inserisce una norma transitoria che consente di erogare le somme già a partire dal 1997 fissando il fondo, per l’anno in corso, in 82.633.000 euro e stabilendo che per gli anni successivi tale fondo è calcolato sulla base delle dichiarazioni dei contribuenti e che in ogni caso non può superare i 56.810.000 euro. Intanto per il 1997, dopo meno di un mese dall’approvazione della legge, i partiti incassano nuovamente il finanziamento pubblico. Con la stessa legge, si introduce l’obbligo di redigere un bilancio per competenza, comprendente stato patrimoniale e conto economico. I controlli continuano a essere affidati alla Presidenza della Camera. E’ soggetto al controllo della Corte dei Conti solo il rendiconto delle spese elettorali.
L’adesione alla contribuzione volontaria per destinare il 4 per mille ai partiti sarà scarsissima.
Nel giugno 1999 viene emanata una nuova legge, che ancora una volta cela dietro il titolo “Norme in materia di rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e referendarie” un vero e proprio finanziamento pubblico: infatti è un rimborso elettorale solo teorico, non avendo alcuna attinenza diretta con le spese effettivamente sostenute per le campagne elettorali.
I fondi sono quattro, oltre a quello previsto per le consultazioni referendarie: uno per la Camera, uno per il Senato, uno per le elezioni al Parlamento europeo e uno per le elezioni regionali. Il fondo si costituisce in occasione della consultazione elettorale e si eroga in rate annuali; in caso di scioglimento anticipato della legislatura si interrompe l’erogazione. L’ammontare da erogare, per Camera e Senato, nel caso di legislatura completa ammonta a 193.713.000 euro.
Il 16 maggio 2001 si vota e i partiti iniziano a percepire questo cospicuo “rimborso elettorale”.
A luglio 2002, si emana la legge recante “Disposizioni in materia di rimborsi elettorali”. Il fondo diventa annuale, sopravvive la norma che prevede l’interruzione dell’erogazione in caso di fine anticipata della legislatura rispetto alla naturale scadenza. L’ammontare da erogare, per Camera e Senato, nel caso di legislatura completa passa da 193.713.000 euro a 468.853.675 euro.
Il 26 febbraio 2006, con la legge n. 5122 l’erogazione è dovuta per tutti e cinque gli anni di legislatura indipendentemente dalla sua durata effettiva. Con quest’ultima modifica l’aumento è esponenziale. Con lo scioglimento anticipato della XV legislatura, i partiti iniziano a percepire il doppio dei fondi, giacché contestualmente introitano le quote annuali relative alla XV e alla XVI legislatura.
(fonte: Gruppo di Iniziativa di Satyagraha 2009)


Ne risulta che, dal 1994 a oggi i gruppi politici hanno incassato 2,5 miliardi, ma ne hanno spesi solo 579 milioni, gli altri sono "spariti". Soldi che basterebbero per i nuovi ammortizzatori sociali. Il finanziamento è salito dai 70 milioni del 1994 ai 503 milioni del 2008.
Che fine fanno tutti questi milioni? La seconda repubblica si interroga sui 13 milioni sottratti da Luigi Lusi al bilancio della Margherita. E tra i parlamentari dell'ex partito di Francesco Rutelli è affiorata più di qualche crepa, acuita dal silenzio del tesoriere che si è trincerato dietro il «segreto istruttorio» e si è detto «ricco per meriti» propri.
BIANCO: NESSUNO SOLLEVÒ DUBBI di opacità del bilancio, né i revisori dei conti, né i componenti l'Assemblea. 

Altro caso recente che vede coinvolta la Lega Nord: Andavano ai figli di Bossi, Roberto e Renzo, oltre che alla fedelissima del senatur Rosy Mauro, i soldi che il tesoriere del Carroccio Francesco Belsito avrebbe sottratto dai rimborsi elettorali al partito. Lo dice l'informativa del Noe (il Nucleo operativo ecologico) dei carabinieri), che è agli atti dell’indagine condotta dalle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria. denaro che i due baby Bossi e la Mauro avrebbero utilizzato per cene, viaggi e alberghi.

Nel video i chiarimenti di Craxi riguardo il finanziamento dei partiti, adatto per spiegare l'Italia di ieri, di oggi, e speriamo non di domani. 
Il problema è molto serio, non vorrei sminuire altri problemi che stanno affondando l'Italia come l'evasione fiscale, ma prima di affamare  le masse con la dieta EquItalia, forse e meglio occuparsi dell'opulenza della classe politica, e di una buona e incisiva Legge sulla corruzione, sulla concussione e sul peculato.

Nessun commento:

Posta un commento